
31 Gen Apparecchi Acustici: “Non mi aiutano, continuo a non sentire”
Sei alla tua prima esperienza con gli apparecchi acustici?
Hai impiegato tanto tempo per accettarli e ora che li indossi trovi sgradevole il loro suono?
Prima di giungere a conclusioni affrettate, aspetta. Prenditi del tempo per pensare alle cose che sto per dirti, magari le hai notate anche tu!
Avrai notato che ogni disciplina, che sia questa mentale o fisica, richiede del tempo. Nessuno ottiene il massimo dei risultati al primo tentativo. Non credi?
Proviamo a ragionare insieme. Immaginiamo di aver avuto, purtroppo, un brutto incidente in bicicletta. Siamo caduti e ci hanno consigliato di seguire un programma riabilitativo fisioterapico per qualche settimana, così da poter recuperare al meglio la mobilità della gamba. Andiamo dal fisioterapista e ci immergiamo nella prima seduta. Fa male, vero? Il recupero non è immediato, il tempo è fondamentale.
Allo stesso modo bisogna approcciarsi agli apparecchi acustici, ed ora vediamo come.
Concediamoci del tempo
Il tempo, quindi, è fondamentale. Gli apparecchi acustici non sono come degli auricolari per ascoltare la musica, nè tantomento somigliano a degli occhiali che, appena li indosso riesco a mettere a fuoco un’immagine. Durante le prime settimane di utilizzo, è necessario impare a conoscere questi apparecchi e sì, i suoni sembreranno distorti. Ma aspetta! Questo non significa che non servono a nulla, anzi.
Dobbiamo tenere a mente che tanto più tardi si interviene, tanto maggiore sarà il tempo di cui avremo bisogno per risolvere il problema.
Questo accade perchè il nostro cervello si abitua a sentire poco e, in seguito, inizia a dimenticare quale è il rumore dei passi, o il cinguettio degli uccelli, per esempio. Nello specifico sono le cellule ciliate che si danneggiano con il passare del tempo, le quali, non riescono più a trasmettere il segnale in maniera nitida non permettendo la comprensione corretta delle parole.
Prova a leggere questo breve estratto di un nostro articolo, cliccando su questo link.
In parole povere, il mancato segnale acustico può determinare una maggiore incidenza nello sviluppo di demenza senile precoce, Alzheimer e altri disturbi cognitivi. Perchè aspettare rischiando di avere tutti questi risvolti negativi? Un primo approccio è già un passo verso la soluzione, contattaci.
Fidati dei professionisti
Lo so che sembra scontato da dire, ma è la verità. Ci troviamo a dover affrontare una situazione dove non ne capiamo molto e dobbiamo affidarci a degli sconosciuti. Questi professionisti vi dovranno rassicurare e vi dovranno esporre quello che è realmente possibile fare e quello che difficilmente sarà ottenibile. Si tratta, pur sempre, di un lavoro di squadra. Bisogna collaborare per poter raggiungere il miglior risultato nel minor tempo possibile.
Devo fidarmi o no?
Ebbene sì. Bisogna fidarsi, ma soprattutto affidarsi. Capita molto spesso di doversi affidare a chi, di quel lavoro, ne ha fatto il mestiere della sua vita. Si tratta di professionisti laureati che mirano alla risoluzione di qualsiasi problema uditivo. Hanno a cuore il vostro benessere uditivo e psicofisico. Non c’è soddisfazione più grande di vedere una persona tornare a sorridere. L’udito è anche questo.
Possiamo, quindi, affermare che:
È normale, inizialmente, sentire dei suoni distorti
È normale avere difficoltà
Hai bisogno di tempo!
Ci occupiamo del tuo benessere, perchè abbiamo a cuore farti sentire bene.
Un caro saluto!
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